STRATEGIE E STRUMENTI INFORMATICI PER L’AUTONOMIA DEGLI ALUNNI DISLESSICI

DISLESSIA.  Disabilità specifica dell’apprendimento di natura neurobiologica, caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata o fluente  e  da abilità scadenti nella scrittura e nella decodifica.

(Shaywitz  2003)

(..) c’è una predisposizione familiare alla dislessia», spiega Emanuela Maggioni, primario del Servizio di neuropsichiatria e riabilitazione dell’età evolutiva dell’Ospedale don Gnocchi di Milano. Oltre alla genetica, però, altre cause non ancora chiare potrebbero essere all’origine della dislessia.
Quali che siano le cause, il risultato è che il cervello dei dislessici funziona un po’ diversamente da quello degli altri. «Studi condotti con la risonanza magnetica funzionale e con la tomografia a emissione di positroni (PET) hanno permesso di stabilire che, durante la lettura, nel cervello dei dislessici si attivano zone diverse rispetto a quelle che si accendono nel sistema nervoso dei bambini che leggono senza difficoltà» spiega Emanuela Maggioni. Ciò, tuttavia, non significa che chi soffre di dislessia sia meno intelligente degli altri. Anzi, il fatto che il suo cervello funzioni in un modo un po’ diverso lo facilita nel trovare soluzione originali ai problemi, lo rende creativo e vivace. Non a caso, numerosi dislessici si sono distinti in campo artistico e scientifico (..)

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CHI  SONO GLI  ALUNNI DISLESSICI ?

Sono  alunni intelligenti che hanno però un disturbo specifico di lettura: trovano cioè difficoltà nell’automatizzare il processo di interpretazione dei segni grafici.

Tale difficoltà di decodifica si manifesta con un deficit nella velocità e nell’accuratezza della lettura, con un effetto sulla comprensione del testo.

Sono  alunni che (solitamente) si trovano in una situazione di ulteriore difficoltà perchè non possono accedere con la stessa facilità dei compagni agli apprendimenti, poichè questi avvengono principalmente tramite il canale della letto-scrittura.


Gli alunni dislessici  sono bambini neurobiologicamente diversi

(G. Stella.  03.09.2009  Caldonazzzo. Corso di aggiornamento “..e se imparare diventa un problema”)

CON  QUALI  CONSEGUENZE ?

Il bambino dislessico è probabilmente il primo a vivere la propria difficoltà, senza riuscire a darsi una spiegazione ragionevole.

Nel constatare poi le reazioni dell’ambiente circostante, sviluppano un disagio psicologico.

Per affrontare gli apprendimenti scolastici i bambini  dislessici  sono costretti a dipendere allora da altri per l’incapacità ad accedere agilmente al codice scritto: in questo modo perdono la loro autonomia,intesa come “indipendenza e libertà di agire e di pensare”

L’esposizione a dei continui insuccessi fa sì che i ragazzi sviluppino una sorta di “rassegnazione appresa” che si manifesta in una apatia e mancanza di voglia di riscattarsi: perdono la loro autostima .

Le principali difficoltà del dislessico in ambito scolastico

(articolo tratto da: www.mariagraziabondioli.it)

deve impegnare al massimo le sue capacità in fase di lettura e scrittura, pertanto si stanca facilmente,o accusa cefalea da prestazione.

-risulta lento,commette errori, salta righe o parole, a volte,non cogliendo il senso di un testo.

-inverte lettere con grafia simile tipo p b d g q o suoni simili t/d d/b v/f

-evidenzia difficoltà nell’apprendimento mnemonico sequenziale.

-evidenzia difficoltà nell’espressione verbale del  proprio pensiero, usando un lessico povero

-fatica a memorizzare termini difficili e con difficoltà riconosce le caratteristiche morfologiche della lingua italiana; quasi sempre le prestazioni grammaticali sono inadeguate

-buona parte dei dislessici è anche discalculica pertanto l’alunno

-non riesce ad imparare le tabelline

-non è in grado di fare calcoli in automatico, numerazioni regressive

-non è in grado di apprendere le procedure delle operazioni aritmetiche.

ha difficoltà oggettive nel mantenere un buon livello di attenzione/ concentrazione in classe

-Si stanca e si distrae facilmente, poiché tutte le sue energie sono concentrate nella decodifica.

-i tempi di decodifica delle consegne, è dilatato rispetto ad un soggetto non dislessico.

I dislessici inoltre hanno serie difficoltà nell’apprendimento delle lingue straniere, in particolare scritte,e tale difficoltà si evidenzia marcatamente nell’apprendimento della lingua inglese a causa delle accentuate differenze tra codice grafico e codice fonico (a questo proposito gli ultimi studi di psicologia dell’apprendimento,ed alcuni report di neuropsichiatria stanno valutando l’ipotesi di un vero e proprio disturbo patologico, legato all’area cerebrale deputata all’apprendimento delle L straniere).

Il dislessico evidenzia difficoltà in musica, poiché difficilmente riconosce il valore delle note e delle pause e non è in grado di leggere, scrivere e memorizzare sequenze di note o partiture. Per questi motivi il Ministero ha approntato una batteria di strumenti compensativi o dispensativi, così da facilitare il percorso formativo dell’alunno favorendo altresì il suo armonico sviluppo psico-fisico.


COME  AIUTARE  GLI  ALUNNI  DISLESSICI  AD  ESSERE  AUTONOMI NELL’APPRENDIMENTO ?

COSTRUENDO   UN AMBIENTE EDUCATIVO  DI APPRENDIMENTO   FAVOREVOLE  AGLI ALUNNI DISLESSICI,
CHE SAPPIA MOTIVARLI  E  DARE LORO  LA  CONSAPEVOLEZZA  “DI  POTERCELA  FARE  DA  SOLI”
UN  AMBIENTE  CHE:
conosca i propria alunni
garantisca loro un adeguato percorso di abilitazione
preveda misure dispensative  e  fornisca adeguati strumenti compensativi

Costruendo un ambiente educativo di apprendimento favorevole agli alunni dislessici, che sappia motivarli e dare loro la consapevolezza di “potercela fare da soli”.

Un ambiente che:

  • conosca i propri  alunni
  • garantisca loro un adeguato percorso di abilitazione
  • preveda misure dispensative  e  fornisca adeguati strumenti compensativi

CONOSCERE

COSA ?

le abilità e le difficoltà degli alunni dislessici

CON CHE COSA ?

uno strumento di screening che possa individuare i casi di sospetto DSA già nelle prime fasi di apprendimento della letto-scrittura.

PERCHE’ ?

risulta fondamentale una conoscenza delle difficoltà e delle abilità di questi ragazzi per poter affrontare un percorso didattico e abilitativo

ABILITARE

QUAL’E’  L’OBBIETTIVO DI UN INTERVENTO ABILITATIVO ?

L‘obiettivo di un intervento abilitativo non è la “guarigione” dalla disabilità, ma piuttosto la riduzione degli effetti sull’acquisizione delle abilità di lettura, scrittura e calcolo (Giacomo Stella).


COME  RENDERE LA LETTURA PIU’ VELOCE E PIU’ ACCURATA ?


Per agire su questi parametri si può procedere attraverso due tipi di training:

FONOLOGICO : si lavora sulla corrispondenza segno-suono. Tale tipo di intervento permette di divenire solitamente più accurati nella lettura di nuove parole regolari e di non parole.

GLOBALE: si lavora sull’identificazione di parole come un tutto unico. In questo caso il bambino dovrebbe divenire più rapido e capace di leggere parole anche irregolari già incontrate.


COMPENSARE

Gli strumenti compensativi permettono di raggiungere un buon grado di autonomia, cioè danno la possibilità di informarsi , apprendere e comunicare senza necessariamente dipendere da un mediatore.

L’informatica è lo strumento che meglio consente, al momento attuale, di trasformare tutto il materiale cartaceo in orale ed è per questo che è potenzialmente il mezzo migliore per veicolare l’autonomia degli alunni dislessici, bypassando il problema specifico nella letto-scrittura.

Alcune strategie da adottare

(articolo tratto da: www.mariagraziabondioli.it)


è opportuno adottare alcuni semplici accorgimenti per facilitare il percorso scolastico dell’alunno dislessico:

-leggere ad alta voce le domande delle prove di verifica

-concedere maggior tempo di esecuzione rispetto al resto della classe, semplificando i testi delle consegne.

-invitare gli alunni all’autocorrezione del proprio elaborato

-presentare più descrittori di valutazione così da poter tenere distinta la valutazione della forma da quella del contenuto

-nelle prove di verifica scritte, presentare i testi in un carattere piuttosto grande e su pagine con un numero di righe di testo ridotte.

-prediligere le prove orali a quelle scritte

-prediligere l’uso del PC con MS word

-prediligere l’uso di strumenti a comando vocale

-fornire agli alunni tabelle e griglie facilitatrici

-lavorare su semplici mappe o schemi concettuali predisposte anticipatamente dal docente.

Esemplificazione didattica


Dopo queste precisazioni di carattere generale si propone un percorso strutturato per la valutazione orale ed in seguito scritta di un testo di lingua italiana.

L’idea principale e i concetti chiave Per ogni paragrafo del testo viene definita l’idea principale, che rappresenta il messaggio fondamentale che si intende veicolare all’alunnoAttraverso un apprendimento significativo.Tale risultato si ottiene proponendo i concetti chiave in forma iconica poiché, una volta compresi,porteranno ad interiorizzare con maggio facilità la tematica trattata nel testo
Lo schema delle informazioni essenziali I concetti chiave vengono ordinati seguendo un semplice schema logico, comprendente tutte le nozioni ritenute fondamentali dal docente.Essi verranno successivamente semplificati per garantire una comprensione globale del testo
Semplificazione del testo Il brano viene presentato attraverso un linguaggio semplice e diretto,che, grazie all’ausilio del materiale illustrato e alla ripresa della spiegazione dei concetti fondamentali, consentirà un maggior coinvolgimento motivazionale e per questo funzionale all’apprendimento del’alunno
Testo ridotto ed illustrato Il testo ridotto illustrato riduce in modo radicale la parte scritta a vantaggio di disegni mirati che contengono la maggior parte dei concetti chiave oggetto di apprendimento.Poiché , se da un lato è vero che la caratteristica proposta nelle illustrazioni è la semplicità, è altresì vero che l’immagine è per sua natura polisemica e pertanto ben si presta ad un ampliamento lessicale oltre che ad una ripresa dei concetti, tenendo conto degli interessi e dei bisogni dell’alunno e della costante necessità di tener viva la motivazione.
Prova di produzione orale con supporto di materiale iconografico La verifica orale consiste nel porre domande sui concetti chiave contenuti nel testo. Viene fornita una serie di immagini a supporto
Prova di verifica scritta L’insegnante predispone le prove di verifica con domande a scelta multipla e figure, concedendo maggior tempo rispetto a quello impiegato dai compagni. Si opta per un supporto con PC.Di grande utilità risulta il programma MSword per window. Attraverso il programma di videoscrittura l’alunno può direttamente al computer sia in classe che a casa, riducendo il carico di lavoro dovuto alle difficoltà grafiche di tipo esecutivo. MSword nelle versioni recenti è dotato di correttore ortografico che sottolinea in rosso le parole non corrette o sconosciute ed offre delle alternative per la correzione.Questo consente all’alunno di produrre testi leggibili senza eccessiva fatica e riduce la presenza di errori ortografici mediante la correzione operata autonomamente.