Natale è …
(La storia di Nèspola)
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Questo testo si è aggiudicatoIL PRIMO PREMIO ASSOLUTO su 191 partecipanti al concorso di narrativa intitolato “LA FIABA E IL RACCONTO DI NATALE “, (promosso dal Comune di Centa San Nicolò. pv di Trento)
clicca qui per ascoltare il racconto. Natale è…la storia di Nespola
E’ la Vigilia di Natale.
Sara e Andrea stanno guardando la pubblicità di dolci e giocattoli in tv, mentre il nonno , seduto comodamente in poltrona, legge un giornale e di tanto in tanto osserva i nipotini da sopra i piccoli occhiali da vista.
“ Ai me tempi , per Nadàl, se ciapava en pugn de nespole messe a madurar en te la paia! E…Deo Grazia!!
Ma eren sempre contenti istes de quele doi nespole, perché alora se pativa la fam!
Miga come adès! “ – Il nonno fece una breve pausa, poi riprese a brontolare
“ Doman matina, ghe sarà chi el sogiorno pien de giocatoi : batària che no ve ‘mprestreo gnanca, e che dopo doi ore lassereo en ten canton!
Sai ben mi … L’è ogni an quela! “ .
“ Nonno, baaasta con questa storia! Si, ogni an l’è propri quela!
Ormai la sappiamo a memoria questa storia delle nespole!” – dissero i due nipotini.
“Cosa avranno mai di speciale quelle benedette nespole che abbiamo nell’orto !? A me non piacciono proprio!”
– esclamò Sara.
“Mah…! Dai che facciamo una breve ricerca in internet ! “ – propose Andrea.
Sicuri di far contento il nonno, i due nipotini accesero quindi i loro computer : start- google-nespola-invio…
“Questo sito mi sembra interessante … adesso guardo cosa dice a proposito delle nespole” – disse Sara
Frutto di color giallo-arancio, dalla buccia sottile e di forma tondeggiante, ricco di sostanze nutritive…
“ Io ho scoperto che … la pianta del nespolo è la prima a fiorire, e i suoi frutti sono gli ultimi a maturare.
Mancavano poche ore alla vigilia di Natale!
I bambini, finita la veloce ricerca su internet , spensero i computer e si infilarono sotto le coperte.
Non si addormentarono subito! Ma,dopo una buona mezz’oretta,i loro occhi decisero che era venuto il momento di abbassare finalmente le tapparelle.
JINGLE BELLS – JINGLE BELLS …la-la-la-la-laaaaaa
I due ragazzini finalmente si addormentarono e misteriosamente cominciarono a fare lo stesso strano sogno…
JINGLE BELLS – JNGLE BELLS …la-la-la-la-laaaaaa
Si trovavano nel bel mezzo di un orto, nascosti dietro un grande capanno… quando, ad un certo punto…
JINGLE BELL – JNGLE BELLS …la-la-la-la-laaaaaa
Il canto natalizio si fece sempre più forte e vicino…
Una ragazza dai capelli neri era entrata nell’orto canticchiando felice, stringendo nelle mani alcuni cestini vuoti; salì poi su uno dei nespoli e poi cominciò a raccoglierne i piccoli frutti; stava bene attenta a non farli cadere.
Quando ebbe riempito i cestini, la ragazzina scese dall’albero e si diresse proprio verso il capanno.
Vide i due bambini , ma fece finta di niente. Dopo un po’ riprese a canticchiare e alla fine disse loro:
“ Cosa fate lì nascosti?! Datemi piuttosto una mano. Ho molte nespole da raccogliere! ”
I due bambini uscirono allo scoperto e lentamente salirono anche loro sull’albero .
Mentre lavoravano si presentarono e cominciarono a fare amicizia:
“ Io mi chiamo Fioranna – disse la ragazza. “Ma per tutti qui io sono “Nespola ”
“Io sono Andrea e io sono Sara” – dissero i due fratellini.
“ Volete venire con me, più tardi? ” – chiese Fioranna ai due bambini. “ Devo assolutamente portare questi frutti alla gente del paese, prima della mezzanotte! ”
Mentre camminavano, spiegò ai due bambini che sua nonna le aveva affidato l’orto con il compito di curare le piante di nespolo tutto l’anno, dalla fioritura alla maturazione dei frutti e poi, alla vigilia di Natale, di portare in dono le sue nespole quasi mature agli abitanti del paesetto.
“ La nonna mi diceva che è una bella cosa saper regalare agli altri un po’ della propria felicità! ”
– disse Fioranna.
“ Per me sono il più bel frutto del mondo e mi danno sempre tanta soddisfazione!
Ogni nespola mi fa compagnìa tutto l’anno: in primavera, quando è ancora un fiorellino bianco e in inverno quando è pronta per essere raccolta ! “
Si avviarono tra le case e cominciarono a distribuire i frutti che avevano raccolto.
Gli alberi spogli erano carichi di neve; nel paese non c’era nessun rumore, tranne il fruscìo del vento tra i rami delle piante e le risate di un gruppetto di bambini che giocava a palle di neve.
Man mano che proseguivano nel loro giro, sempre più bambini uscivano dalle loro case e si univano a Nespola, Andrea e Sara.
Arrivarono alla grande villa bianca in cui abitava una famiglia di ricchi: Nespola suonò al campanello dorato e pochi istanti dopo apparve una piccola signora tutta impellicciata e truccata: era la contessa Amalia VonGat che, con un certo disgusto, si rivolse ai bambini dicendo:
“Andate via!Non abbiamo bisogno di queste cose da poveri! Noi ne abbiamo di cibo! “
I tre, lì per lì ci restarono male, ma poi … quando si furono allontanati … si divertirono a farle tante di quelle pernacchie e linguacce, che non vi immaginate neanche!
I nipoti della contessa, che nel frattempo erano usciti di nascosto dal retro della villa, assaggiarono incuriositi quei frutti strani e si stupirono del loro gradevole sapore ; poi … chissà perché, anche loro si unirono al grande gruppo nella distribuzione delle nespole.
“Che soddisfazione aver svuotato anche quest’anno i cestini” – esclamò Nespola, ringraziando i suoi nuovi amici e invitandoli a festeggiare la vigilia del Natale nel suo grande orto.
Chi passò da quelle parti vide tanti bambini
divertirsi tutti insieme, per ore e ore anche senza giocattoli, ma con tanta felicità nel cuore!
JINGLE BELLS – JINGLE BELLS …la-la-la-la-laaaaaa
JINGLE BELLS – JINGLE BELLS …la-la-la-la-laaaaaa
JINGLE BELLS – JINGLE BELLS …la-la-la-la-laaaaaa
Come tutti i sogni fantastici, anche quello di Sara e Andrea si interruppe e i due si svegliarono contemporaneamente al mattino.
Ancora in pigiama, si precipitarono in salotto e si tuffarono letteralmente sotto l’albero per prendere i loro regali.
Poi, ricordandosi del sogno, uscirono di casa, andarono nell’orto e raccolsero alcune nespole.
Quando rientrarono, le portarono al nonno, promettendogli che da quel momento si sarebbero presi cura loro del nespolo … proprio come aveva fatto la protagonista del bellissimo sogno.
Il nonno osservò i nipotini e poi, con un gran sorriso disse:
“Col temp e con la paia, madura anca le nespole! Sta not magica me sa che l’ha fat maduràr propri en pressa ste me do nespolote brigante ! Che bel Nadàl !!
FINE
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